“Dopo l’ebbrezza di giocare a Need for Speed vedrà che sua nipote torna a casa e poi le insegna a far lo SPID”, così racconta una celebre canzone dei Pinguini Tattici Nucleari (celebre band bergamasca) sul tema delle generazioni a confronto.
Rifiuto (o adesione) ai “vecchi” modelli
Perchè in alcune società la cultura giovanile risulta completamente separata da quella degli adulti, fino ad arrivare a forme di estremo ribaltamento o rifiuto, mentre in altre i giovani aderiscono ai valori dei più anziani, nell’ottica di attingere da loro saggezza e conoscenza?
Sta tutto nel progresso tecnologico
In uno studio pubblicato su “Culture and Commitment” nel 1970 l’autrice Margaret Mead, antropologa, sosteneva che queste due tendenze opposte fossero spiegabili dal livello raggiunto, in ciascun tipo di società, dal progresso tecnologico.. o meglio, dalla velocità con cui avanza tale progresso.
Nelle culture più tradizionali, dove i cambiamenti sono lenti, la “buona” crescita dei giovani è sancita dall’approvazione degli anziani. Ne deriva che, per un funzionale adattamento alla società di appartenenza, i ragazzi si rivolgono alle generazioni precedenti per assorbirne i valori, gli stili di vita, le ideologie.
Al contrario, nelle società in cui il progresso tecnologico “corre” rapidamente i giovani preferiscono il nuovo e rifiutano il vecchio, considerato desueto e superato. Di conseguenza, nel processo di costruzione della propria identità, attingono maggiormente dal confronto con i pari e dalle tendenze e valori promossi dai social media al fine di ottenere l’approvazione del proprio contesto di vita.
Un aspetto che, secondo quanto vuole sostenere questo articolo, non va necessariamente condannato ma osservato nella sua globalità.
L'”eremo” delle nuove generazioni: tra pro e contro
Se da un lato il rifiuto del “vecchio” sta portando spesso ad allontanamenti e incomunicabilità tra generazioni (con aspre vicendevoli critiche, in particolare sui reciproci stili di vita), dall’altro la “cultura giovanile” – con le sue specifiche caratteristiche facilmente riconoscibili e soprattutto distinguibili da quelle delle generazioni precedenti – rappresenta la via regia verso l’emancipazione, un compito di sviluppo fondamentale in questa fase del ciclo di vita (ve ne abbiamo parlato anche QUI).
Dopotutto, nulla di diverso è accaduto nelle decadi passate: pantaloni a zampa, flower power e disco music come “must” degli anni ‘70, capelli cotonati e David Bowie negli anni ‘80, Tamagotchi e MTV nei ‘90, solo per citarne alcuni.
Accorciare il divario
Cosa accadrebbe se il nonno guardasse la serie tv “Squid Game”? E se il nipote leggesse “La Lunga Marcia” (libro di Stephen King, pubblicato sotto lo pseudonimo di Richard Bachman nel 1979)?
Sembra un immaginario assurdo, ma a ben pensarci entrambi raccontano la storia di persone che rischiano la vita in un mortale gioco di sopravvivenza al fine di ottenere dei beni materiali, e dunque perchè non dovrebbero piacere tanto al nonno quanto al nipote (naturalmente presupponendo che siano appassionati di tale genere)? E, perchè no, incontrarsi per un confronto?
E dunque, se la via per accorciare il divario fosse quella dello scambio reciproco?
Dopotutto, i giovani sono più svelti nell’assimilare le novità tecnologiche (anche grazie al fatto che le incontrano da piccoli, quando la loro mente è ancora estremamente plastica e “ricca di spazio da riempire”), mentre agli anziani tocca un compito in più: quello di abbandonare le conoscenze e competenze precedenti per doversi adeguare alle nuove.
Al contrario, ciò che (ancora) manca ai giovani sono la saggezza, la maturità e il senso critico (qualità che si acquisiscono solo con una lunga esperienza di assimilazione ed elaborazione) ma anche – talvolta – una giusta quota di razionalità nei processi decisionali, essendo (fisiologicamente) maggiormente spinti dalle emozioni.
In una così evidente situazione di complementarietà (tanto nelle competenze quanto nelle “mancanze”), quindi, perchè non abbandonare l’annosa battaglia generazionale per contemplare, invece, un più fruttuoso gioco di squadra fatto di insegnamento e supporto reciproco?